mercoledì 24 novembre 2010

Sant'Agostino 0 - 3 Tombelle

È passato un po' di tempo dall'ultima, partita e forse non ha molto senso pubblicarne il risultato e la croncaca e il commento ora, ma verrà fatto per la storia e perché alla fine di tante mail e della chiacchierata in spogliatoio non si è arrivati ad una conclusione. Perché credere di risolvere il tutto decidendo di non giocare più il Lunedì sera e di tornare a giocare il Sabato pomeriggio è un errore.
Il risultato, ma soprattutto la prestazione della nostra ultima partita di campionato hanno evidenziato una serie di problemi.
Perdere 3-0, prendendo 3 goal nel primo tempo, giocando male, con poche idee e riuscendo solo in parte ad avere una, seppur timida, reazione nel secondo tempo ha sortito lo stesso effetto di uno schiaffo in volto da parte del miglior amico.
Non varrebbe nemmeno la pena commentare la partita, ma lo si fa per dovere di cronaca.
Loro partono forte, noi partiamo piano, loro sono giovani, noi sia anzianotti, loro sono ben messi, noi siamo disordinati. Loro non sono male e noi gli diamo una grossa mano, soprattutto quando Icio lascia di sua iniziativa il centrocampo per andare ad aiutare la difesa. Difesa messa in difficoltà da una giornata nera di Paolone che lascia sempre 10 metri al loro 9 che non si fa pregare a sfruttare la libertà che gli viene lasciata, da un Fefe molto nervoso e dal loro numero 7 che sulla nostra sinistra trova spesso lo spazio per provocare scompiglio. In mezzo al campo si ritrova così solo Tino che quindi non riesce a combinare molto e Enrico (in periodo down) per andare a riempire gli spazi si ritrova né laterale ne centrocampista. Si tace (per ora) su Silvio (che non fa altro che parlare di Patrizia). In attacco c'è un Andrea che spesso cerca di girarla (di testa o di piede) al compagno più avanzato, Roby, che però spesso è più indietro. Posizione che non gli permette di fare l'attaccante e di sfruttare questi "appoggi" di Andrea, ma che gli permette di fare gioco di sponda che però poi il resto della squadra non sfrutta.
Il primo goal arriva su una bella punizione.
Il secondo goal arriva su un tiro che Matteo avrebbe parato agevolmente se non fosse stato per una buca che devia la palla e che la fa finire in rete.
Il terzo goal è frutto di una nostra ingenuità: palla tenuta troppo tempo fra la linea laterale e il limite dell'area avversaria, noi così saliamo tutti, ma quando la palla viene persa loro si trovano a dover affrontare solo Paolone in ritardo e Fefe che scivola.
Secondo tempo: un po' meglio; è sicuramente un punto da cui partire, ma non è un punto d'arrivo.

Giovedì allenamento, analisi della partita.
Se devo essere sincero non ho ben capito a quale conclusione siamo arrivati. Ad un certo punto tutti si sono messi a parlare con tutti e non si è messo un cappello alla discussione. Ci si proverà qui.
Sembra che il giocare di Lunedì sia la cusa di tutti i mali, ma dimentichiamo i commenti dopo la prima partita, di molte prestazioni degli scorsi campionati e del fatto che quando è stato comunicato a fine stagione scorsa tutti approvavano.
I veri problemi sono da ricercare in questi fatti: una difesa non impeccabile come in certe altre occasioni, un attacco che non segna come gli scorsi anni e un centrocampo che forse non filtra come dovrebbe e che forse non costruisce come dovrebbe.
Questione di condizione fisica? Ognuno ha i suoi acciacchi, ma non può tutto dipendere dalla condizione fisica, siamo amatori. .  . se fossimo impeccabili staremo in categoria. Dipende molto di più da una condizione mentale. E non si fa riferimento all'orario di arrivo, ai tempi per entrare in campo per fare riscaldamento e all'atteggiamento in spogliatoio. E' una condizione mentale su come si gioca. E' già stato detto che quest'anno le partitine di allenamento sono giocate troppo a cuor leggero e senza disciplina, cercando di fare cose che poi in partita ufficiale non si avrà mai modo di mettere in pratica. E in partita ufficiale ci si ritrova a non sapere bene cosa fare. Lo scorso anno si scriveva di come i rossi avevano annichilito i blu e di come la volta dopo i blu avessero preso la rivincita. Veniva fatto in primo luogo scherzosamente in secondo dal punto di vista del gioco. Ora sembra che l'unico scopo della partitina sia fare il numero, toccare la palla il più possibile e fare un goal più dell'altra squadra a costo di mettere una persona davanti alla porta avversaria a fargli arrivare direttamente con un lancio dalla difesa. Se poi in partita non sappiamo cosa fare, non si fa il passaggio al terzo tocco, non riusciamo a costruire delle azioni goal, non riusciamo a trovare una via di mezzo fra i 50 passaggi e il lancio lungo. .  . beh il motivo sta che giochiamo come in partitina.

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